terça-feira, 16 de junho de 2009

Il fascino indiscreto del sertanejo

Oi AMIGOS!
Achei uma matéria italiana, onde Antonio Forni fala sobre o sertanejo, incluindo Victor & Leo na conversa!!!
Bom, eu não sei traduzir italiano para português, mas alguma coisa dá pra entender(eu acho)...rs
Confiram:

Di derivazione statunitense, il country brasiliano ha attinto alle connotazioni più languide e verbose del progenitore innestandole su tematiche locali. E rifiutando eccessive inclinazioni western.


Cappelli a larghe tese, stivaloni di cuoio, camicie vistosamente ricamate e cinturoni con grosse fibie. Così agghindata, una coppia di cantanti, imbracciando la chitarra, interpreta melodie sentimentali di fronte a un pubblico in delirio. Non siamo nel Tennessee e il genere che il duo sta proponendo nell'arena gremita non è il country. O meglio, in un certo senso lo è. È il sertanejo o "country brasiliano". Di diretta derivazione statunitense, lo stile ha fatto proprie le connotazioni più languide e verbose del progenitore a stelle e strisce, innestandole su tematiche autoctone e rifiutando eccessive inclinazioni western o bluegrass. Scene come quella sopra descritta, virtuale ma verosimile, sono comuni sia nell'interno del Brasile che nelle capitali del centro, del sud e del sud-est del paese, dove il sertanejo spopola da almeno trent'anni.

Di facile presa ed enfaticamente arrangiate, le sue canzoni narrano idilli veri o sognati, amori perduti o riconquistati, passioni respinte o ricambiate. Evocano terre amate e inconsolabili nostalgie. Temi in cui è facile identificarsi, spesso interpretati in maniera retorica e svenevole ma sempre emozionale e suggestiva. Il sertanejo possiede enorme appeal popolare, con buona pace della critica musicale e dei puristi, generalmente portati a snobbarlo o a valutarlo negativamente. Costantemente al top delle classifiche, il genere vende quanto il gospel nazionale o le colonne sonore di novela. Più del pop, del pagode e dell'axé music.


Si suole far risalire le origini del sertanejo alla diffusione su larga scala, avvenuta a partire dagli anni venti del secolo scorso, della musica caipira, a sua volta fondata sulla moda de viola di origine europea. All'epoca, suoi principali luoghi di riferimento erano la caatinga e il sertão nordestino. Da cui il nome dello stile, allora espressione della resistenza a un ambiente climaticamente avverso e a un sistema politico vessatorio, dominato dai coroneis. Valsa, toada e modinha risultarono sempre più apprezzate grazie alla fondamentale opera di divulgazione di Cornélio Pires. Nel 1928, il giornalista e scrittore paulista fu responsabile del lancio di un microsolco a 78 giri, che rappresentò la prima, primordiale "compilation" interamente dedicata al genere. Svincolato definitivamente dall'ambito regionale, lo stile fu consegnato, nella decade successiva, a una dimensione più ampia.


Al periodo eroico, che proseguì sino agli anni 50, sono legate importanti figure artistiche della musica caipira. Oltre a pionieri quali Tião Carreiro & Pardinho e Tonico & Tinoco, vanno ricordate le coppie Alvarenga & Ranchinho e Zé Fortuna & Pitangueira, prima e Pena Branca & Xavantinho, poi. Tuttavia, quel tipo di suono profondamente legato alla tradizione aveva poco a che vedere con il sertanejo come lo conosciamo attualmente. La responsabilità della sua nascita va attribuita alla generazione venuta dopo la Jovem Guarda, che di quest'ultima assimilò temi e atteggiamenti, adattandoli al mondo rurale. Significativi furono i movimenti osmotici e i flussi spontanei da un gruppo all'altro. Su tutti quello di Sérgio Reis, effimero idolo del movimento iê-iê-iê grazie a una serie di cover dei Beatles, successivamente votatosi al sertanejo.

Grazie all'aggiunta di elementi mediati dalla cultura dixie americana e all'adozione di strumentazioni tipiche del forró, quella sertaneja divenne sul finire degli anni 60 una vera e propria moda, che venne sviluppandosi e tuttora non accenna ad esaurirsi. Un trend che, al gusto musicale, da tempo abbina quello per un abbigliamento griffato e a tema. Non mancano, oggigiorno, gli scissionisti, vale a dire artisti che accusano il sertanejo contemporaneo di essere una mera invenzione commerciale e si impegnano, pertanto, a recuperare lo spirito originario dei padri. Il 64enne compositore santista Renato Teixeira è autore di quello che viene considerato l'inno di questa ala "dura e pura", vale a dire il brano "Rapaz caipira".

Una significativa spinta alla commercializzazione arrivò dall'industria discografica, che individuò nelle sterminate platee dell'interno di São Paulo e Minas Gerais, nonché in quelle del centro e del sud del paese, dal Goiás al Mato Grosso fino al Rio Grande do sul, la classica gallina dalle uova d'oro. Numerose etichette, a partire dalla fine degli anni 70, cominciarono a dedicarsi esclusivamente al sertanejo, lanciando, sostenendo e, in alcuni casi, letteralmente inventando nuove superstar. Alle quali venivano affidate riletture in portoghese delle hit internazionali di John Denver, Willie Nelson e Dolly Parton.


Per anzianità di servizio, i primi fenomeni del genere furono i fratelli paranaensi Chitãozinho & Xororó. Il loro disco "Somos apaixonados" del 1982 aprì a chi li seguì le porte delle radio e delle reti televisive nazionali. Stabilendo altresì la consuetudine che vuole almeno una manciata di temi sertanejo inseriti nella colonna sonora dei principali sceneggiati televisivi brasiliani. Protagonisti di innumerevoli show e spettacoli, visti spesso al fianco di Roberto Carlos, "Rei" della canzone brasiliana nonché involontaria icona del sertanejo, i due hanno pubblicato una trentina di titoli, venduto decine di milioni di dischi e sono oggi titolari di un impero che comprende aziende, ristoranti e fazenda.


Non meno importanti di loro furono Leandro & Leonardo, coppia di Goianópolis scioltasi nel 1998 per la tragica scomparsa del primo a causa di un tumore al polmone. In quindici anni, passarono dal lavoro nella piantagione di pomodori di famiglia ai tre milioni di copie vendute del loro ultimo album "Um sonhador". Nel 2007, Rete Globo dedicò loro un programma retrospettivo che risultò tra le trasmissioni musicali più viste dell'anno. Formatosi nel 1983, il duo incise ventidue tra dischi e progetti speciali ed è ricordato per un'impressionante serie di hit lanciate nel corso degli anni 90. Tra esse, "Mexe mexe" e "Deu medo" furono probabilmente quelle di maggior successo. Leonardo, uscito illeso da un terribile incidente automobilistico nel 2003, attualmente prosegue la propria carriera in solitario ed è considerato il maggiore cantante romantico brasiliano.

Un tragico destino mise fine anche al sodalizio artistico formato dai paulista João Paulo & Daniel, concluso bruscamente nel 1997 per la morte di João Paulo, vittima della strada. Nei primi anni 80 cantavano nei circhi, nei bar oppure in occasione di churrasco conviviali. Nel 1996, la traccia "Estou apaixonado" fu la più eseguita dalle stazioni radio di tutto il Brasile, stabilendo record regionali tuttora imbattuti. In dieci anni, si esibirono in oltre quattrocento città brasiliane. Anche Daniel è diventato un solista, debuttando in questa veste grazie a un live registrato al teatro Olympia di São Paulo. Qualche anno or sono, con il disco "Meu reino encantado II" in cui proponeva temi di Tião Carreiro e Pardinho, ha intrapreso un viaggio a ritroso fino alle origini della musica caipira e de raíz, gusto che tuttora caratterizza la sua opera.

La dupla Zezé di Camargo & Luciano da Pirinópolis, nel Goiás, nacque ufficiosamente il giorno di Natale del 1989, quando il 26enne Mirosmar José "Zezé" di Camargo si accorse del talento del fratello Welson David, di dieci anni più giovane, da allora ribattezzato "Luciano". Attivi dal 1991, i due furono tra i primi artisti del sertanejo a internazionalizzarsi, registrando a Nashville e traducendo propri brani in spagnolo. Enorme successo, nel 1995, ebbe lo speciale "Amigos" di Globo, condiviso con i sopracitati Leandro & Leonardo e Chitãozinho & Xororó. Il cinema li ha celebrati nel 2005, eternizzando la loro parabola in "Dois filhos de Francisco", produzione ad alto budget diretta da Breno Silveira.

Bruno & Marrone, giunti al successo piuttosto tardi, sono stati la sensazione che ha segnato l'inizio del nuovo millennio. Ciò accadde prima che il cd, inteso come supporto fisico, iniziasse la sua agonia, ormai prossima al compimento sotto i colpi del download e della musica digitale. Solo tra il 2001 (anno di uscita del loro "Acústico") e il 2005 ("Meu presente è você") hanno venduto sette milioni di dischi. Nel 2002 si sono aggiudicati il Grammy Latino per il dvd "Acústico ao vivo" primo video-disco d'oro nella storia della musica brasiliana. Entrambi di Goiânia, il loro pigmalione fu Leonardo, che li fece conoscere e procurò loro i primi ingaggi, come gruppo musicale incaricato di allietare comizi di politici locali, aste di bestiame e fiere agro-alimentari.

La pubblica piazza fu invece la culla del talento di Edson & Hudson, vero nome Huelinton e Udson Cadorini, fratelli paulista di lontane origine italiane. Bambini prodigio, esordirono all'età di sette e nove anni, rispettivamente. Eredi di un circo, vennero inizialmente gestiti dal padre, grazie all'aiuto del quale hanno raggiunto la fama una dozzina di anni fa. Da allora, hanno registrato undici cd e tre dvd. Curiosa la modalità con cui la coppia, già da un anno, ha deciso di sciogliersi. Non si è trattato, infatti, di una separazione immediata, ma di un divorzio a termine. Con abile mossa promozionale, i due hanno fatto sapere che prenderanno strade diverse sì, ma solo a partire dal 1º gennaio 2010. Fino ad allora, i concerti "d'addio" e le "ultime" apparizioni tv si succederanno senza soluzione di continuità.


Victor & Leo provengono dall'interior del Minas Gerais. Aitanti e fotogenici, sono i "belli" del sertanejo. Rivelatisi al festival regionale di Abre Campos del 1992, si trasferirono prima a Belo Horizonte e poi a São Paulo. Divenuti animatori della notte paulista, si impadronirono dei moderni meccanismi del mercato e per un certo tempo si negarono alle major. Come indipendenti, iniziarono a diffondere la propria musica via web e nel 2006, senza campagne promozionali alle spalle, fecero enorme successo con "Victor & Leo ao vivo", uno dei cd più "piratati" degli ultimi anni, con ben due milioni di copie false in circolazione. Ciò non ostante, la versione ufficiale del lavoro, distribuita da Sony/BMG, entrò tra i dieci dischi più venduti dell'anno successivo e favori la loro salita all'olimpo. Dopo centinaia di show in tutto il paese, il definitivo boom giunse con "Ao vivo em Uberlândia" e "Borboletas".

All'interno di quello che non è un resoconto storico o una narrazione enciclopedica ma un semplice panorama sul sertanejo, in parte arbitrario e sicuramente opinabile, è necessario ricordare altre famose coppie come Rick & Renner, Cesar Menotti & Fabiano, Guilherme & Santiago, Teodoro & Sampaio, Rionegro & Solimões, Christian & Ralf e Gian & Giovani. Dai nomi di tutte le formazioni citate, appare evidente come il duo sia il formato per cui opta la stragrande maggioranza degli artisti di questo genere, costituendo ormai un marchio di fabbrica, oltre che un luogo comune del sertanejo. Quella che è diventata una rassicurante consuetudine per il pubblico, nonché una sicura ricetta per il successo, nasce in realtà da esigenze musicali. La musica sertaneja privilegia il canto a due voci, meglio se con intonazioni differenti o addirittura opposte, che si completino a vicenda. La prima voce, di solito, resta su toni acuti. La seconda si posiziona un ottava più in basso.


Come ogni fenomeno di massa, anche il sertanejo è oggetto di facili ironie, nonché bersaglio privilegiato di comici e dissacratori. Il suo carattere mieloso e melodrammatico, le situazioni ripetute e ripetitive, nonché le voci tremolanti, le personalità stereotipate e il look bizzarro di molti suoi interpreti ben si prestano a essere trasformati in macchietta. Esemplificativa è la canzone "Ser corno ou não ser" dei compianti Mamonas Assassinas, principi della demenzialità che con essa sbeffeggiavano uno dei temi cari al sertanejo, il tradimento. All'interno del genere sono presenti anche forti componenti autoironiche. Esiste tutta una produzione, detta "de sacanagem", basata su grevi allusioni e velate sconcezze. Che peraltro non mancano neppure nei testi di artisti considerati "seri". Lasciamo al lettore più smaliziato il compito di cogliere il doppio senso nel verso «Meu prato predileto é uma boa rabada/Quando eu quero eu vou direto lá pra casa da cunhada (...) Eu já provei várias vezes não estou falando à toa/Porque a minha cunhada em rabada é muito boa» da "A rabada da cunhada" dei popolari Teodoro & Sampaio. All'insegna del politicamente scorretto è la parodia proposta dal duo Rosa & Rosinha, protagonista di numerosi show televisivi. Vestiti con abiti color confetto, effemminati in maniera affettata, da una decina d'anni i due impersonano una coppia sertaneja gay, tra l'ilarità generale. Roba che da noi avrebbe immediatamente provocato polemiche, denunce e interrogazioni parlamentari.
Quello sertanejo è un mondo dall'immagine decisamente machista e maschilista, spesso incline ad atteggiamenti omofobici. Nel novembre del 2006, ospite a "Domingão do Faustão", Leonardo rispose a una domanda di una telespettarice che chiedeva lumi sul da farsi in caso «una donna scopra il marito a letto con un altro uomo». Il suggerimento del cantante, improvvisatosi consulente matrimoniale, fu quello di «prendere a pugni entrambi» intimando allo sposo di «smetterla con questi atteggiamenti da finocchio». Dopo le proteste dell'Associação goiana de gays, lésbicas e transgeneros, Leonardo fu costretto a scusarsi pubblicamente nel corso di una puntata del programma di Jô Soares.


All'interno del movimento, quella femminile è una figura di assoluto contorno. Spesso cantata ma poco rappresentata, la donna rimane tuttora ai margini dell'universo sertanejo. Tra le artiste che nel corso degli anni sono riuscite a ritagliarsi uno spazio significativo, citiamo le sorelle Galvão, Célia & Celma e le meteore As Marcianas, titolari negli anni 80 di un paio di hit a livello nazionale. Roberta Miranda, cinquantenne di João Pessoa trasferitasi giovanissima a São Miguel Paulista, crebbe ascoltando il vicino di casa, Hermeto Pascoal, esercitarsi al flauto e alla fisarmonica. Grazie alla popolarità raggiunta con successi d'ispirazione rurale quali "Sua majestade o sabiá" e "Meu dengo", dagli anni 90 si fregia del titolo di "Rainha da canção sertaneja". Altra regina, ma questa volta del rodeo, è considerata Jayne, vista sporadicamente anche in Europa. Rivelatasi nel 1989, sono suoi i successi "Oração dos rodeios" e "Você vai ver", ripresa da Zezé di Camargo & Luciano. Figlia di Zezé è la 26enne Wanessa Camargo. Più apprezzata per la sua avvenenza che per l'effettivo talento, sembra aver decisamente virato verso il pop. Lo conferma la sua recente collaborazione con il rapper americano Ja Rule. Citiamo poi Edna & Dinah, Nalva Aguiar e Vania Vilella. Le giovani sorelle Lucylla & Lucyana, di São Paulo, sono tra i volti più conosciuti della nuova generazione caipira, così come Leyde & Laura, che arrivano dal Mato Grosso do sul. Paula Fernades è l'interprete di "Jeito de mato", tema dell'attuale novela das seis, "Paraíso". Sua anche "Ave Maria natureza", tratta da "América". Mineira, viso acqua e sapone, pure lei proviene dal circuito musicale dei rodei. Tutte hanno tratto inaspettato e involontario giovamento dalla popolarità di "Faísca & Espoleta", una fittizia coppia sertaneja femminile che figurava tra i personaggi principali della novela "A favorita", trasmessa da Globo sino allo scorso gennaio.


Parlando di nuovi arrivati o quasi, questa volta al maschile, le rivelazioni Jorge & Mateus sono al loro secondo cd/dvd, "O mundo è tão pequeno". Nel prossimo novembre saranno l'attrazione di "Navio sertanejo", una crociera per cowboy dall'ampio portafoglio che toccherà le spiagge di Santos, Ilhabela e Búzios. Zé Henrique & Gabriel sono attivi da sei anni e hanno appena lanciato il nuovo singolo "Eu amo te amar", già molto programmato dalle radio specializzate. Così come il forró anche il sertanejo ha la sua variante universitaria. Le sue più famose "matricole" sono Eric & Matheus, gaúcho il primo, paranaense il secondo. "Fuori corso" sono Ricardo & João Fernando, in piena ascesa e autori di "Vida de peão".


In aggiunta ai cavalli di battaglia degli affermati e popolari eroi del sertanejo, a volte succede che brani di questo stile, cantati da illustri sconosciuti, facciano successo in maniera inaspettata anche al di fuori del loro alveo naturale. Fu il caso, sei o sette anni or sono, del tormentone "Clima de rodéio" (meglio conosciuto come "Alô, galera de cowboy") dei Dallas Company, che furoreggiò in tutto il paese. Il rodeo, come già ampiamente emerso, è ovviamente uno degli habitat ideali di questo genere musicale. Sua massima espressione è la "Festa do peão de boiadeiro", evento che si svolge nella città di Barretos (Sp) e che quest'anno giunge alla sua cinquantaquattresima edizione. L'appuntamento è dal 20 al 30 agosto prossimi al "Parque do peão", capace di 35mila posti a sedere. La manifestazione attira appassionati da tutto il Brasile, spesso riuniti in confraternite dai nomi caratteristici quali "Bebe ligeiro", "Cai dentro" o "Tô na boa". Si spostano di raduno in raduno, arrivando in carovana e consumando ettolitri di cerveja gelada.Quanto avete avuto la bontà di leggere copre una parte infinitesimale dell'argomento e costituisce una goccia nel mare di una materia pressoché inesauribile. Crediamo tuttavia sia servito a dare un'idea dell'importanza assunta dal sertanejo in patria. Resta da chiarire perché lo stile non abbia ancora raggiunto equivalente notorietà internazionale. In realtà, le sue tematiche, la grande enfasi posta sui testi in portoghese e la loro presa sul pubblico brasiliano lo rendono fenomeno di massa sì, ma di portata locale. Difficile, ad esempio, ipotizzare una sua espansione in Italia. Nel sertanejo vi sono insospettabili ma evidenti punti di contatto con il più tradizionale genere melodico del nostro paese, così come ve ne erano tra questo e il sound della Jovem Guarda. Un tipo di approccio che una parte del pubblico di casa nostra giudica datato. Uno stile musicale che l'appassionato italiano, comunque, ha disponibile in casa propria e nella propria lingua. Lo sterminato entroterra brasiliano, popolato da decine e decine di milioni di potenziali ascoltatori, costituisce in ogni caso un bacino di utenza ragguardevole. E pure le grandi metropoli del Brasile sono state da tempo conquistate dal country nazionale.


Dell'internazionalizzazione, in fin dei conti, il sertanejo non sente alcun bisogno. Per avvicinare il fatturato di uno qualunque tra i primi cinque o anche dieci esponenti del genere non basterebbe sommare tra loro quello globale di Caetano, Gil e di un'altra mezza dozzina di stelle della mpb universalmente riconosciute. La musica sertaneja, oggi, non è il simbolo dell'uomo dei campi e della sua semplice vita agreste. Mal si adatta a esistenze confinate in luoghi precisi, scandite da ritmi lenti e compassati, fatte di fatiche, piccole gioie e grandi dolori. Spesso solitarie. È sinonimo di enormi spazi e grandi distanze, di folle oceaniche raccolte intorno a idoli che cantano temi comprensibili. Non basati su ideali astratti ma su fatti concreti e di tutti i giorni, comunque giudicati nobili. Il sertanejo oggi è puro, semplice, ingenuo, romantico sentimento.

10.6.2009

Fonte: http://www.musibrasil.net/

Pesquisa: Amanda Cristini

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